EVENTO TRASCORSO

Sulle orme del vescovo Prospero: un viaggio nel cuore della Chiesa reggiana

Palazzo Vescovile

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Un percorso attraverso il cuore della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla tra Palazzo dei Canonici ed Episcopio, alla scoperta della Cattedrale e delle sue bellezze nascoste anche nel museo diocesano. Il Palazzo dei Canonici sorge nel cuore di Reggio Emilia, compreso tra il Duomo, Palazzo Vescovile, piazza Prampolini, via Toschi, piazza San Prospero e Broletto. Fu eretto nel 1445 da Antonio Casotti, mentre la facciata su piazza è del 1786, opera di Francesco Fontanesi. Presenta quattro ordini di aperture, con negozi al pian terreno e finestre architravate, regolarmente distribuite, ai livelli superiori. Interiormente, sul passaggio di Broletto, al di sopra dei negozi, un elegante loggiato di gusto quattrocentesco con archi a tutto sesto poggianti su colonne a sezione ottagonale, in parte binate, con capitelli in arenaria. Ma chi sono i canonici? Erano sacerdoti che curavano e ancora lo fanno i vari servizi della chiesa. Erano presenti nei centri più importanti come Reggio città, Guastalla, Correggio, Rubiera… In cattedrale sono arrivati ad essere presenti fino a 18 sacerdoti. C’era il canonico teologo, colui che faceva le prediche nelle festività più grandi, il canonico maestro, colui che insegnava ai chierici. Il canonico amministratore che si occupava del sostentamento economico e della gestione dei beni della Cattedrale. C’era il canonico che si occupava del coro e dei canti. Il bellissimo coro ligneo dietro l’abside della Cattedrale era riservato a loro. Vi si ritrovavano per pregare e cantare insieme, per attirare sulla città le grazie di Dio. Con i canonici c’era un servizio ampio alla chiesa e alla città ed erano anche i consiglieri del Vescovo.

La costruzione del nucleo originario del Palazzo Vescovile, posto tra il Battistero, la Cattedrale e l’antichissima chiesa di San Michele (probabilmente longobarda) sembra risalire alla fondazione del Castrum vescovile nell’anno 900 dal Vescovo Azzo, allo scopo di difendersi dalle invasioni barbariche. Dal Duecento fu rifatto ed ampliato e poi devastato da incendi sia nel 1289 che nel 1374; in seguito si abbandonò l’uso della sede vescovile e si affittò ad uso locanda. Qualche resto dell’impianto del Duecento si può osservare in un’apertura a loggia nel piano nobile e in un oculo tamponato, oggi visibile nelle sale dell’archivio vescovile. La sede episcopale fu riportata nel centro della città nel 1477 con l’elezione a vescovo del reggiano Bonfrancesco Arlotti; da qui si comincia ad ampliare e aggiornare l’impianto architettonico del palazzo, sempre in relazione con i soggiorni romani di Arlotti in una delle corti più importanti del Rinascimento, quella di papa Sisto IV. Inizialmente si amplia il palazzo tra il Battistero e la Cattedrale, che poi vengono uniti in un unico corpo di fabbrica (l’attuale prospetto è del 1878)
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Via Vittorio Veneto 6, Reggio nell'Emilia, (RE)

­ a partire da 5.00 €

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