separatore sassolini colorati LA BISACCIA DEL VIANDANTE

L'Emilia-Romagna vanta due importanti realtà della sua offerta turistica legate al turismo dell'esperienza, ai ritmi slow e alla vita sana a contatto con la natura.
Da un latoi 18 antichi Cammini e le Vie dei Pellegrini che attraversano l'Emilia Romagna - un primato nazionale per numero complessivo, capaci di offrire al turista-viandante percorsi ricchi di fascino, luoghi di fede, natura, storia e ospitalità.

Dall'altro le eccellenze della Food Valley emiliano romagnola - 44 prodotti tra Dop e Igp (19 Dop e 25 Igp), a cui vanno aggiunti 24 vini Dop (22 Doc e 2 Docg) e 9 Igp (nuova denominazione che sostituisce la precedente Igt), 17 Presidi Slow Food e oltre 400 prodotti tradizionali iscritti nell'Atlante ministeriale- conosciute ed apprezzate a livello internazionale e diventate negli anni veri e propri prodotti turistici.

L'incontro tra queste due realtà non poteva che avvenire a tavola e si sintetizza nella Bisaccia del Viandante, progetto realizzato da Apt Servizi Emilia-Romagna, in collaborazione con l'Assessorato all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, per valorizzare i prodotti a marchio europeo e le tipicità locali di qualità che si possono trovare lungo il cammino prescelto, tenendo conto della loro stagionalità. Di volta in volta si può scegliere: un "packed lunch" da gustare in cammino, un menù dedicato da degustare nelle strutture di accoglienza e di ristorazione lungo il percorso, o un "souvenir" alimentare da portare con sé a casa. Sono i sapori tipici regionali a fare sempre da comune denominatore.

Aceto Balsamico di Modena Igp

E' un prodotto che viene ottenuto da mosto cotto, mosto concentrato e aceto di vino con un processo di lavorazione decisamente più veloce rispetto all`aceto balsamico tradizionale, quindi è disponibile in commercio ad un prezzo inferiore e si presta più facilmente alla commercializzazione su larga scala. Il riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta all’Aceto balsamico di Modena, è storia recente, risalendo al 2009. Può essere usato per insaporire le insalate e tutti i tipi di verdura, sulle scaglie di parmigiano o sulle frittate.

Aceto Balsamico Modena IGP
Aceto Balsamico tradizionale Modena DOP

Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop

L’Aceto balsamico tradizionale di Modena Dop è un condimento invecchiato che si ottiene tramite fermentazione zuccherina ed acetica del mosto, cotto a fuoco diretto, ottenuto dalle uve prodotte nel territorio della provincia di Modena. Di questo prodotto si hanno testimonianze fin dal Rinascimento. Oggi sono poco più di un centinaio le realtà che lo producono, immettendo sul mercato circa 70.000 confezioni, tutte certificate da una commissione di esperti gustatori. La qualità è garantita dal Consorzio Produttori Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Il prodotto ha un colore bruno scuro, un profumo caratteristico, fragrante e complesso, dal sapore dolce e agro.

Aceto balsamico tradizionale di Reggio Emilia Dop

E’ frutto del processo di fermentazione zuccherina e acetica del mosto cotto ottenuto dalle uve prodotte nella provincia di Reggio Emilia e di un lungo periodo, minimo 12 anni, di invecchiamento e affinamento in piccole botti. Nelle zone di produzione l'estate calda e secca crea le condizioni ottimali per il processo di ossidazione acetica, per l'evaporazione e quindi la concentrazione del prodotto, mentre il freddo dell'inverno favorisce la sedimentazione sedimentazione. L’organismo di tutela è il Consorzio dei Produttori. Il condimento ha un colore bruno scuro, limpido e lucente, un bouquet penetrante e un sapore dolce ed agro. Si accompagna a pesce, carni, verdure, persino a dolci e frutta. Una delle prime citazioni è in uno scritto che racconta il viaggio dell’imperatore di Germania Enrico VIII verso Roma per l’incoronazione. Ma per tutto il Rinascimento l'aceto balsamico compare spessissimo nelle tavole di re e duchi, in particolare alla mensa dei duchi d'Este.

Aceto Balsamico Tradizionale Reggio Nell'Emilia DOP
Aglio di Voghiera DOP

Aglio di Voghiera Dop

E' un prodotto di nicchia che ha ottenuto il riconoscimento della Dop nel 2007. Il prodotto presenta una pezzatura omogenea, il colore è bianco e lucente. Le caratteristiche tipiche sono il bulbo rotondeggiante regolare, costituito da bulbilli uniti in forma compatta. La composizione chimica è un perfetto equilibrio tra enzimi, vitamine, sali minerali e flavonoidi che conferiscono una specifica identità genetica all’Aglio di Voghiera, che viene coltivato nei territori dei comuni di Voghiera, Masi Torello, Portomaggiore, Argenta e Ferrara nel rispetto del Disciplinare di Produzione.

 

 

Agnello del Centro Italia Igp

E’ l’agnello nato e allevato nel territorio dell’Italia centrale (in Abruzzo, sulle colline e montagne dell’Emilia Romagna, nel Lazio, Marche, Toscana e Umbria), ottenuto da una popolazione di ovini storicamente presente in questo areale, ad attitudine indifferenziata, detta genericamente “appenninica” e dalla quale si sono generate le attuali razze locali che danno origine a un agnello da carne di ottima qualità. Generalmente il colore della carne è rosa chiaro o rosa e presenta una equilibrata copertura di grasso. Il colore è molto importante per il fatto che il consumatore tiene conto di questo parametro per valutare “ad occhio” la tenerezza e la freschezza del prodotto.

Agnello del centro Italia IGP
Amarene brusche Modena IGP

Amarene Brusche di Modena Igp

Il riconoscimento dell`Indicazione Geografica Protetta alle “Amarene Brusche di Modena” è arrivato nel 2009. Questo prodotto storico della tradizione agroalimentare modenese è una confettura di amarene dal tipico sapore asprigno. L’amarena è una pianta da frutto molto diffusa nel territorio rurale modenese, tradizionalmente presente in pochi esemplari presso i casolari di campagna. La confettura di amarene o Marene può essere gustata al naturale, oppure impiegata per la realizzazione di torte e crostate, è inoltre molto apprezzata sul gelato.

Anguria Reggiana

L'"anguria reggiana" conquista l'Igp con il Regolamento (UE) n. 1959 del 7 novembre 2016. L'Igp riconosce tre tipologie di anguria, tutte caratterizzate da un elevato tenore zuccherino: Tondo avente le caratteristiche della tipologia Asahi Miyako, Ovale avente le caratteristiche della tipologia Crimson, Allungato avente le caratteristiche della tipologia Sentinel. La zona di produzione include una vasta area della pianura Padana, in particolare i comuni di Gualtieri, Novellara, Santa Vittoria, Poviglio, Cadelbosco di Sopra, Rio Saliceto e Ca’ de’ Frati. Si tratta di centri in cui la tradizionale coltivazione di questo frutto è comprovata anche dalla presenza di capanni di legno e frasche risalenti all’inizio del XX secolo in cui si consumava e si vendeva l’anguria a fette. Un altro elemento che contraddistingue tale frutto riguarda le raffinate modalità di coltura e raccolta (detta "a stacco") messe in campo dai produttori locali.

Anguria reggiana IGP
Asparago Verde di Altedo IGP

Asparago verde di Altedo Igp

Altedo, cittadina di circa 4.500 abitanti a metà strada tra Bologna e Ferrara, è conosciuta come capitale mondiale dell’asparago verde: qui, infatti, iniziò nei primi anni Trenta la coltivazione intensiva di quest’ortaggio. L’asparago si sviluppa in climi temperati con terreni sciolti, sabbiosi ed umidi. L`area geografica di produzione, compresa tra la via Emilia in provincia di Bologna, la costa adriatica e il Po in provincia di Ferrara, comprende il territorio di numerosi comuni di entrambe le province.

Cappellacci di zucca ferraresi Igp

I Cappellacci di zucca ferraresi sono l’ultima Igp che è entrata a far parte del paniere dei prodotti tutelati e certificati dell’Emilia Romagna. I Cappellacci di zucca sono una pasta fresca ripiena, la cui ricetta tradizionale prevede la preparazione della sfoglia con farina di grano tenero, duro e uova e un ripieno costituto da polpa di zucca gialla “violina”, con l’aggiunta di formaggio grattugiato, pangrattato, noce moscata e zucchero. La zona di produzione è rappresentata dall’intera provincia di Ferrara. Il Regolamento con cui è stata registrata la nuova Igp porta la data del 28 gennaio 2016.

Cappellaci di zucca Ferrara IGP
Casciotta Urbino IGP

Casciotta di Urbino Dop

Casciotta o caciotta è un nome usato per designare il formaggio, di circa un chilo di peso, prodotto soprattutto nell`Italia centrale. Di forma cilindrica, piatta e a scalzo basso con facce arrotondate, a pasta semicotta, friabile e compatta, è prodotto con latte intero di pecora (70-80%) e vaccino (per il restante 20-30%). Si produce solo da aprile a settembre e si caglia il latte alla temperatura di mungitura. La Casciotta di Urbino è utilizzata come formaggio da tavola ed ha un sapore piuttosto dolce dovuto al grasso sulla sostanza secca che non può essere inferiore al 45%. La zona di produzione comprende la provincia di Pesaro e Urbino e il Riminese.

Ciliegia di Vignola Igp

La Ciliegia di Vignola Igp presenta polpa consistente e croccante (ad esclusione della Mora di Vignola) e una buccia sempre lucente ma di colore giallo e rosso brillante per la varietà Durone della Marca e di colore dal rosso brillante al rosso scuro per tutte le altre varietà. Ha sapore dolce e fruttato. La zona di produzione è la fascia formata dal tratto pedemontano del fiume Panaro e altri corsi d’acqua minori e comprende diversi Comuni delle Province di Modena e Bologna.

Ciliege di Vignola IGP
Coppa di Parma IGP

Coppa di Parma Igp

La Coppa di Parma Igp è la 34° denominazione emiliano-romagnola. E' un salume prodotto con la porzione muscolare del collo del suino, realizzata secondo una tradizione storica che trova riferimenti e citazioni già nel 1600. Tipica la morbidezza delle sue fette e fragrante il caratteristico profumo. Il Disciplinare prevede che venga prodotta nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova, Pavia e in 59 Comuni collocati a ridosso del corso del Po delle Province di Lodi (22 comuni), Milano (1) e Cremona (36).

 

 

 

 

Coppa Piacentina Dop

La Coppa Piacentina Dop è un prodotto di carne suina, salato e stagionato, di forma cilindrica e consistenza compatta. Al taglio, la fetta si presenta di colore rosso punteggiata dal bianco-rosato delle parti grasse. A tavola può essere consumata da sola come antipasto o secondo. La zona di produzione e lavorazione della Coppa Piacentina Dop è la provincia di Piacenza. Le carni utilizzate provengono dagli allevamenti abilitati alla produzione del Prosciutto di Parma e San Daniele delle regioni Emilia-Romagna e Lombardia. Il prodotto è tutelato dal Consorzio Salumi Piacentini.

Coppa Piacentina DOP
Coppia ferrarese IGP

Coppia ferrarese Igp

È il pane ferrarese dalla classica forma della ‘coppia’ o ‘ciupèta’, costituita da una parte centrale o nodo dalla quale si dipartono i due nastrini o curnit. Tra i prodotti di vanto della gastronomia regionale e nazionale, deve la sua unicità al sistema di lavorazione, al grado di umidità dell’aria, alla giusta temperatura di cottura e soprattutto alla qualità dell’acqua e delle materie prime utilizzate. L’Igp ha la sua zona di produzione nell’intera provincia di Ferrara ed è riservata al pane prodotto con farina di grano tenero di tipo ‘0’, acqua, strutto di puro suino, olio extravergine di oliva, lievito naturale, sale alimentare e malto. Non sono consentiti additivi chimici di alcun tipo.

Cotechino di Modena Igp

Il cotechino nacque, secondo la tradizione, durante l’assedio del 1551 a Mirandola (lo stesso assedio che diede i natali al suo parente stretto, lo zampone), quando gli abitanti assediati cominciarono a insaccare la carne di maiale nella cotenna per conservarla più a lungo. Il cotechino, consumato tradizionalmente nei cenoni invernali, è fatto con un impasto di carne magra, grasso e cotenne in proporzione di circa 1/3 ciascuno. È insaccato in budello di suino, poi asciugato al fuoco di bracieri (non sempre) e dopo circa un mese di stagionatura è pronto. Il Cotechino di Modena può essere commercializzato, previo asciugamento, sia come prodotto fresco, da consumarsi dopo una prolungata cottura, o come prodotto cotto.

Cotechino Modena IGP
Culatello di Zibello DOP

Culatello di Zibello Dop

Considerato ‘il Re dei salumi’, il Culatello di Zibello Dop, dalla caratteristica forma a pera, fa parte della tradizione norcina del Parmense, dove viene prodotto dalla Bassa fino alla zona pedemontana. Cuore e fulcro della produzione è la cittadina di Zibello, nelle vicinanze del Po, dove la forte presenza di umidità esalta le caratteristiche del pregiato salume durante la stagionatura. Il Culatello di Zibello Dop si ricava dalla parte alta della coscia dei suini adulti. Dopo la salatura, viene stagionato per almeno un anno. La qualità è tutelata dal Consorzio del Culatello di Zibello. Si produce nei comuni di Busseto, Roccabianca, Polesine Parmense, San Secondo, Zibello, Sissa, Soragna e Colorno.

Formaggio di Fossa di Sogliano Dop

L’infossatura che conferisce la maturazione e le caratteristiche organolettiche al formaggio è possibile solo nel territorio tradizionale che fa capo al soglianese, ma il formaggio (vaccino, pecorino o misto) può provenire da un’area più vasta. E’ prevista una sola infossatura estiva, per una permanenza del formaggio in fossa di 80-100 giorni. Le caciotte, dal peso da 0,6 a 2 kg, si presentano al consumo leggermente deformate a causa del sistema di stagionatura. Le forme infatti vengono accatastate, chiuse dentro a sacchi di panno, in antiche fosse a forma di fiasco, scavate nella roccia di tufo per una profondità di circa tre metri. Questa infossatura, che sembra risalire a una tradizione nata in epoca medievale, dona al formaggio stagionato un sapore decisamente piccante e persistente, sapido, gustoso e saporito, l’odore è intensamente aromatico, con sentori di zolfo, sfumature erbacee con ricordi di cumino.

Formaggio di fossa di Sogliano DOP
Fungo porcino di Borgotaro

Fungo Porcino di Borgotaro Igp

Il Fungo porcino di Borgotaro, insignito dell’Igp nel 1993 e tutelato dall’omonimo Consorzio, è uno dei prodotti di punta della gastronomia del territorio di Parma. Il suo nome botanico è Boletus Edulis, capostipite di una variegata famiglia. Si tratta di un prodotto naturale di qualità superiore che cresce nei boschi della Val di Taro, dove viene raccolto durante l’autunno. Il suo colore varia dal bianco-nocciola al marrone a seconda delle varietà, si distingue dagli altri porcini per il profumo deciso, il sapore dolce e delicato e la particolare morbidezza.

Grana Padano Dop

Il Grana Padano Dop è un formaggio semigrasso a pasta dura, ottenuto da latte di vacca e prodotto attraverso il coagulo con caglio di vitello e la fermentazione con batteri lattici. La maturazione naturale viene effettuata conservando il prodotto in ambiente naturale con temperatura da 15 a 22°C. Di forma cilindrica e dal diametro che va da 35 a 45 cm, presenta un colore della pasta bianco o paglierino e un sapore fragrante. Dal 1996 si fregia del marchio Dop che garantisce lo standard di qualità in tutte le fasi di produzione: dal tipo di foraggio per le mucche alla lavorazione casearia, al confezionamento. Il marchio è tutelato dal Consorzio Tutela del Formaggio Grana Padano.

Grana padano DOP
Marrone di Casel del Rio IGP

Marrone di Castel del Rio Igp

La storia di Castel del Rio nella Valle del Santerno s’intreccia con quella dei marroni, infatti già nel I600 la legislazione locale tutelava questa coltivazione. Il marrone di Castel del Rio Igp è fra i più pregiati e conosciuti in Italia e all’estero. È assai diverso dalla più comune castagna, anzitutto per la grossezza, poi per il sapore e per il profumo che diventa straordinario nella cottura sulla fiamma viva e infine per la facilità con la quale - a differenza delle castagne - può essere sbucciato. Dal 1985 esiste il Consorzio Castanicoltori di Castel del Rio, la zona di produzione comprende i comuni di Castel del Rio, Fontanelice, Casalfiumanese e Borgo Tossignano, in provincia di Bologna.

Melone mantovano Igp

La denominazione Igp Melone Mantovano si applica ai meloni a polpa color giallo-arancio fino al salmone delle varietà Cantalupo e Retato: i primi sono caratterizzati da una buccia liscia di color grigio verde tendente al giallo e hanno una forma sferica, i secondi hanno forma tonda o ovale con o senza incisione della fetta ma con una evidente retatura. La zona di produzione del Melone Mantovano Igp si estende tra le province di Mantova, Cremona, Modena, Bologna e Ferrara. Il Melone Mantovano gode di un’antica reputazione, come risulta dalle documentazioni storiche che risalgono al Quattrocento, oltre che da diversi scritti dell’archivio dei Gonzaga.

Melone Mantovano IGP
Mortadella di Bologna IGP

Mortadella di Bologna Igp

La Mortadella, regina degli insaccati, vanta origini antichissime. La denominazione sembra derivare dal Mortarium romano, utensile utilizzato per schiacciare la carne di maiale. Nel 1300 la ricetta della mortadella venne comunque codificata dalla Corporazione dei Salsamentari di Bologna, tutta fatta di carni suine selezionate, di misteriosi quanto segreti ‘condimenti’ e di sistemi di cottura elaboratissimi; una mortadella media oscilla tra i 30 e i 40 chilogrammi (il classico sigaro o siluro che trionfa da decenni nelle salumerie), ma in commercio ci sono anche mortadelle più piccole di 12-14 chilogrammi. Il budello, che accoglie l’impasto, può essere di vescica naturale o sintetico, non deve mancare la legatura a mano con le corde incrociate.

Olio Colline di Romagna Dop

Colline di Romagna, è la seconda Dop per l’ olio extra vergine di oliva della Romagna. Fino a poco tempo addietro, in Romagna l’olivicoltura rendeva poco, ma oggi è in crescita. L’olivo trova la sua massima coltivazione nella provincia di Rimini, privilegiando il territorio collinare con riferimento geografico alle valli del Marecchia, del Marano e del Conca. Una discreta presenza si ha anche nelle prime colline dell’Appennino cesenate, nelle valli del Montone e del Bidente nel Forlivese. Le caratteristiche, in genere, di quest’olio, sono il colore giallo con riflessi verdognoli molto intensi. L’odore è fruttato tenue e il sapore è di media dolcezza, non eccessivamente corposo e molto apprezzabile.

Olio colline di Romagna DOP
Olio di Brisighella DOP

Olio di Brisighella Dop

E’ il primo olio extra vergine di oliva commercializzato con l’etichetta Dop dell’Unione Europea, già dal marzo 1998. La zona di produzione, per lo più la vallata del Lamone, al confine con la Toscana, comprende tutto o in parte il territorio dei comuni di Brisighella, Faenza, Riolo Terme, Casola Valsenio in provincia di Ravenna e Modigliana in quella di Forlì-Cesena. Le varietà più coltivate sono la cosiddetta nostrana di Brisighella, che predomina rappresentando oltre l’80% del totale, e la ghiacciola, con circa il 5%, entrambe autoctone. L’olio ottenuto è di grandissima qualità, fruttato, con percezione netta di erbe, di carciofo, corposo e deciso. Il Consorzio Olio D.O.P 'BRISIGHELLA' ha funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione relativi alla denominazione di origine protetta.

Pampapato di Ferrara (o Pampepato) Igp

Il “Pampapato” (o “Pampepato”), le cui origini vengono fatte risalire all’epoca degli Estensi, veniva ritenuto un dolce ricco e degno di un papa, tanto da essere offerto in dono agli alti prelati dagli ecclesiastici e dalla nobiltà ferrarese, i quali non a caso vollero modellarlo a forma di copricapo cardinalizio. Da quest’usanza, e dall’uso di spezie come ingredienti, sembra aver origine anche l’etimologia del dolce e la coesistenza delle due denominazioni. È un prodotto da forno ottenuto dalla lavorazione di farina, canditi, frutta secca, zucchero, cacao, spezie e ricoperto con cioccolato fondente extra. Oggi è il tipico dolce natalizio del capoluogo estense.

 

Pampepato Ferrara IGP
Pancetta piacentina DOP

Pancetta Piacentina Dop

Già nota per la sua qualità eccellente nel 1300, lega le caratteristiche inconfondibilli alla vegetazione del territorio e al clima temperato che favorisce la lenta stagionatura. La produzione della Pancetta Piacentina Dop, ricavata da carne di suino, è tutelata dal Consorzio Salumi Piacentini. Nella salatura le carni vengono messe a contatto con una miscela di sali, spezie e aromi naturali e lasciate in frigorifero per 15 giorni. L’asciugatura avviene a una temperatura massima di 25°, segue la stagionatura che dura almeno due mesi. Il prodotto finito ha forma cilindrica, con peso compreso tra 5 e 8 chilogrammi. La fetta è caratterizzata da tipico alternarsi di strati circolari rosso vivo e bianco rosati. Il profumo è delicato e spiccatamente dolce.

Parmigiano Reggiano Dop

Il Parmigiano Reggiano Dop, il formaggio italiano forse più noto ed apprezzato in tutto il mondo, ha origini antichissime. Oggi, come allora, la maestria dei casari, frutto d’esperienze secolari tramandate di padre in figlio, è insostituibile e decisiva per la buona riuscita di questo formaggio, così com’è essenziale la lunga stagionatura naturale. Sono caratteristiche garantite dal Consorzio Parmigiano Reggiano, oltre che certificate dall’inconfondibile marchiatura incisa a puntini sulla crosta delle forme. ll Parmigiano Reggiano contiene solo il 30% di acqua e ben il 70% di sostanze nutritive: per questo motivo è un formaggio ricchissimo di proteine, vitamine e minerali, ed è altamente digeribile. Ottimo consumato da solo o grattugiato sui primi piatti emiliani. La zona della Dop comprende le province di Parma, Reggio-Emilia, Modena, Bologna e Mantova.

Parmigiano Reggiano
Patat di Bologna DOP

Patata di Bologna Dop

La Dop Patata di Bologna identifica per aspetto fisico, componente chimica e organolettica tuberi di forma prevalentemente ovale - allungata, piuttosto regolare, con buccia liscia e polpa di colore variabile dal bianco al giallo paglierino. E’ riconducibile alla tipologia coltivata a Bologna, cioè la varietà Primura. E’ idonea a molteplici utilizzi culinari come il fritto, la cottura a vapore e al forno.

Pera dell’Emilia Romagna Igp

La zona di produzione comprende aree specifiche di 91 comuni delle province di Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Bologna e Ravenna, caratterizzate da terreni di medio o forte impasto. Le forme d’allevamento sono il ‘vaso emiliano’ e sue modificazioni, la ‘palmetta’, la ‘Y’ e il ‘fusetto’ e loro modificazioni, utilizzando sesti d’impianto nei quali siano presenti non più di 3.000 piante per ettaro. La produzione unitaria massima consentita è di 45 tonnellate per ettaro. Il sapore è dolce o dolce aromatico ed il peso varia dai 158 grammi della Conference ai 260 dell’Abate Fetel.

Pera dell'Emilia Romagna
Pesca e nettarina di Romagna

Pesca e Nettarina di Romagna Igp

Prodotto frutticolo fresco, ottenuto in varietà a polpa gialla e polpa bianca. Esso viene coltivato con tecniche tradizionali e rispettose dell’ambiente, attraverso disciplinari di produzione integrata. La Romagna è la culla della produzione di questi prodotti da cui ha preso origine la frutticoltura italiana. Le origini della peschicoltura risalgono al XIX secolo, quando nella provincia di Ravenna vennero predisposti degli impianti per la coltivazione di questo frutto. Le pesche comuni, con epidermide vellutata, e le pesche noci o nettarine, con buccia liscia o glabra, entrambe a polpa gialla oppure bianca, sono disponibili sul mercato dal 10 giugno fino al 20 settembre. Hanno un profumo intenso e caratteristico e qualità organolettiche uniche. La zona di produzione è costituita da un territorio che comprende le province di Ferrara, Bologna, Forlì, Rimini, Ravenna.

Piadina romagnola Igp

La Piadina Romagnola o Piada Romagnola Igp è un prodotto a base di farina di grano tenero con aggiunta di acqua, grassi, sale e alcuni ingredienti opzionali. All’atto dell’immissione al consumo si presenta di color bianco-avorio con macchie caratteristiche ambrate di varie dimensioni e tonalità sui due lati, e con sapore fragrante e odore caratteristico simile a quello del pane appena sfornato. E’ una protagonista indiscussa delle tavole di Romagna, simbolo di una tradizione contadina, che da pane “dei poveri” è divenuto prodotto di larghissimo consumo, gustata in compagnia di salumi, affettati, formaggi, salsiccia, verdure gratinate o erbette, senza disdegnare la farcitura dolce.

Piadina romagnola IGP
Prosciutto di Modena DOP

Prosciutto di Modena Dop

La produzione locale di prosciutti in territorio modenese è frutto di un’antica tradizione, portata avanti oggi da professionisti del settore che, nel rispetto di metodi di taglio e lavorazione tradizionali, hanno favorito il passaggio dalla condizione di artigianato ad una industrializzazione della produzione. Il prosciutto di Modena Dop presenta un colore rosso vivace, un profumo lieve e delicato e un sapore dolce e intenso. La forma ‘a pera’ è ottenuta con la rifilatura del grasso in eccesso e la rimozione del grasso esterno e di parte delle cotenne. Il marchio è tutelato dal Consorzio del Prosciutto di Modena forte di un’esperienza più che ventennale.

 

 

Prosciutto di Parma Dop

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La dolce storia del prosciutto di Parma è unita a quella del sale di Salsomaggiore Terme, ingrediente insostituibile per la stagionatura. Già intorno al 1680 si trovano in queste zone tracce di questa produzione. Il prosciutto di Parma, motivo di vanto per l’Italia che lo esporta in tutto il mondo, è noto a tutti per il suo aroma, il suo sapore, il valore nutritivo e la sua facile digeribilità. Il caratteristico sapore dolce deriva dall’ottimale equilibrio tra parti grasse e parti magre delle cosce. Oggi produzione e filiera sono regolati da rigidi protocolli tutelati dal Consorzio. Le carni sono ottenute da maiali ‘pesanti’, italiani di nascita e di allevamento, la zona tipica di produzione si estende tra la Val di Taro e la Val D’Enza, e gravita intorno al centro di Langhirano in provincia di Parma

Prosciutto di Parma DOP
Provolone Valpadana DOP

Provolone Valpadana Dop

Il Provolone Valpadana Dop è un formaggio prodotto principalmente in Italia settentrionale, ma le sue origini si rifanno all’arte casearia delle ‘paste filate’ tipiche dell’Italia meridionale. La dizione ‘Valpadana’ si affianca a quella di ‘Provolone’ nel 1993, a suggellare una tradizione ormai secolare. Si distinguono due varietà di Provolone Valpadana: per il Provolone dolce si utilizza caglio di vitello e la stagionatura dura da uno a tre mesi; per la varietà ‘piccante’ si utilizzano caglio di capretto e di agnello e la stagionatura dura almeno 3 mesi

Riso del Delta del Po Igp

E' coltivato in circa 950 ettari di terreno, tra i comuni di Rovigo, in Veneto, e di Ferrara, in Emilia Romagna. E’ stato fin dal 1400 una presenza costante nel paesaggio agrario del Delta del Po, dove si impose come coltura di bonifica. Questa Igp, rilasciata nel 2009, presenta un chicco grande, cristallino, compatto, con un elevato tenore proteico e può essere bianco o integrale. Si caratterizza per l’elevata capacità di assorbimento, per una bassa perdita di amido e per la buona resistenza durante la cottura.

 

 

 

Riso del Delta del Po IGP
Salama da sugo IGP

Salama da sugo Igp

La "Salama da sugo" è un prodotto composto da una miscela di carni suine aromatizzate e insaccate, tipico della provincia di Ferrara e profondamente radicato nel territorio come dimostrano le numerose fiere e manifestazioni ad essa dedicate. Le particolari caratteristiche organolettiche derivano dall'utilizzo di vino e spezie nonché da una stagionatura condotta in specifiche condizioni ambientali. Le sue origini storiche si rintracciano nel periodo rinascimentale. È a quell'epoca infatti che risale la peculiare forma a melone con divisione a 6/8 spicchi.

Salame Cremona Igp

Il Salame Cremona Igp è frutto della lavorazione di carne suina selezionata ed aromatizzata al sale e aglio pestato, insaccata in budelli naturali di suino, bovino, ovino od equino. Il disciplinare di produzione prevede l’esclusivo impiego di carni ottenute da suini allevati in Italia e di carni non congelate. La stagionatura va da un minimo di 5 settimane per la pezzatura piccola ad oltre 4 mesi per quella più grande. Grazie alla perfetta integrazione degli ingredienti, macinati e impastati insieme, il salame risulta aromatico e speziato al palato, profumato e di un colore rosso intenso che sfuma, gradualmente, nel bianco delle parti adipose. Le fette risultano compatte ed omogenee.

Salame Cremona IGP
Salame Felino IGP

Salame di Felino Igp

Il territorio di produzione del Salame di Felino Igp è l'intera provincia di Parma. E' preparato con pura carne di suino, accuratamente selezionata, a cui si aggiungono, nella proporzione del 25-30%, parti grasse scelte fra quelle a costituzione più dura. Dopo la triturazione a pasta grossa vengono aggiunti sale, pepe in grano e nitrato, quindi, poco prima dell'insacco, pepe e aglio pestati in mortaio e disciolti in vino bianco secco. Il gusto è dolce e delicato. Si tratta di un salame che, a differenza della stragrande maggioranza di quelli in commercio, viene insaccato esclusivamente in budello naturale.

Salame Piacentino Dop

Il Salame Piacentino Dop fa la sua comparsa sulle tavole di re e principi fin dal 1700. E’ ricavato da carni magre di suino, con una bassa aggiunta di grasso, salato e stagionato. La fetta presenta un colore rosso vivo; l’aroma è tipico, dolce e caratteristico. Ottimo come antipasto, in abbinamento a tutti i vini Doc Colli Piacentini. La produzione del Salame piacentino Dop avviene nel territorio della provincia di Piacenza nelle aree ad altitudine non superiore ai 900 metri. Qualità tutelata dal Consorzio Salumi Piacentini.

Salame Piacentin DOP
Salamini italiani alla cacciatora DOP

Salamini Italiani alla Cacciatora Dop

La tradizione di questo prodotto si lega all’area collinare lombarda, da cui si è allargata a parte dell’Italia. Il nome fa riferimento all’utilizzo, essendo facilmente trasportabili, da parte dei cacciatori durante le escursioni. I salamini vengono prodotti con carni magre di suino; hanno un peso massimo di 500 grammi. Il colore è rosso rubino, con granelli di grasso uniformemente distribuiti, il gusto è dolce e delicato. La zona di produzione comprende diverse zone delle regioni Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Toscana, Abruzzo, Lazio e Molise.

Scalogno di Romagna Igp

Lo scalogno di Romagna Igp è un gustoso e aromatico bulbo, in grado di svolgere un ruolo unico e speciale in cucina. L’Igp designa esclusivamente il bulbo cipollino della specie “Allium Ascalonicum”, inconfondibile per la singolare forma a fiaschetto, la buccia coriacea e il colore. La zona tradizionale di produzione dello Scalogno comprende i comuni di Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme e Solarolo in provincia di Ravenna; Modigliana e Tredozio, in quella di Forlì-Cesena; Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo di Bologna, Dozza, Fontanelice, Imola e Mordano nel bolognese.

Scalogno di Romagna IGP
Suacquerone di Romagna DOP

Squacquerone di Romagna Dop

Lo squacquerone è un formaggio fresco, prodotto nelle province di Forlì, Ravenna, Rimini, Imola, Ferrara e Bologna. E’ tra i più tipici formaggi di Romagna, ottenuto da latte intero vaccino pastorizzato con l'aggiunta di fermenti lattici, sale e caglio. E’ caratterizzato da spiccata cremosità e spalmabilità, da pasta di colore bianco, madreperlaceo, senza crosta né buccia, da un sapore gradevole con una punta acidula. Viene usato come ingrediente per fare il ripieno dei cappelletti e si sposa magnificamente con la piadina.

Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale Igp

La denominazione Igp, riconosciuta per il Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, è riservata alle carni prodotte da bovini, maschi e femmine, di pura razza Chianina, Marchigiana e Romagnola, d’età compresa tra 12 e 24 mesi. I vitelli devono essere allattati naturalmente dalle madri fino al momento dello svezzamento. L’allevamento previsto è esclusivamente a stabulazione libera o a posta fissa. La razza Romagnola, diffusa nelle province di Rimini, Forlì-Cesena, Bologna, Ravenna e Pesaro-Urbino, ha trovato crescente apprezzamento tra i consumatori per le caratteristiche organolettiche di qualità superiore della sua carne.

Vitellone bianco dell'Appennino centrale IGP
Zampone di Modena IGP

Zampone di Modena Igp

Lo zampone affonda le sue origini nell’antica tradizione contadina, che, soprattutto in tempi di povertà, imponeva di utilizzare tutte le parti del maiale macellato. E’ un sapiente trito di cotenna e parti grasse del maiale insaporito con aromi, ed insaccato nel caratteristico zampetto svuotato. Lo zampone si trova in commercio sia come prodotto fresco, previo asciugamento in stufa ad aria calda, sia come prodotto precotto, confezionato in contenitori ermetici e sottoposto a trattamento termico in autoclave a una temperatura minima di 115 °C. L’abbinamento classico dello zampone è con il contorno di purè, di lenticchie o di fagioloni, consumato tradizionalmente per le feste natalizie.